30/9/2021 - Sistema immunitario: in prima linea contro le malattie

 

Il sistema immunitario è un sistema sofisticato la cui complessità è legata alla preziosa funzione che svolge, a servizio della sopravvivenza dell’organismo.
È costituito da una rete di cellule, in grado di individuare, riconoscere e distruggere virus e batteri, cellule precancerose e cellule cancerose, e altri microrganismi che possono minacciare la nostra salute.
È necessario che tutto funzioni alla perfezione affinché il nostro corpo venga protetto in maniera efficace dagli attacchi esterni.

 

Self vs non-self

L’arma più complessa del sistema immunitario

Per poter agire in maniera efficace, il sistema immunitario deve avere la prontezza strategica di riconoscere i tessuti che appartengono al nostro corpo, e fare una (rapida) distinzione tra quello che è self, ovvero appartenente all’organismo, e non-self, estraneo e dunque potenzialmente minaccioso. Il complesso criterio di valutazione del sistema immunitario gli permettere con velocità di decidere quando intervenire, e quando non farlo, una competenza di primaria importanza, senza la quale rischierebbe di danneggiare i nostri tessuti e organi interni (generando le cosiddette malattie autoimmuni).
Questa funzionalità è predominate e fondamentale anche per consentirci di digerire e assimilare il cibo, che è pieno di sostanze che vengono dall’esterno: proteine, microrganismi (pensiamo ai lieviti o ai fermenti) che sono utili alla nostra salute. Se il sistema funzionasse male e respingesse tutto quello che viene da fuori, non saremmo in grado di nutrirci.

Il sistema immunitario e l’invecchiamento

Nei suoi scritti, titoli pubblicati nel corso degli anni a partire dal 1996, il professor Pierpaoli ha spesso parlato dell’invecchiamento come di un processo simile a una malattia programmata poiché “accelerata da ogni sorta di malanni che nascondono e anticipano l’espressione del programma morte”.
Quello che ha potuto osservare nel corso di cinquant’anni di ricerche, è che agire prima, è il modo migliore per difendere il nostro corpo prima che la “malattia” prenda il sopravvento.
Con l’avanzare dell’età, il sistema immunitario produce la stessa quantità di cellule, ma la loro azione risulta meno efficace.
Questo spiega perché, di fronte ad attacchi importanti, un bambino riesce a superare la malattia prima e meglio di una persona anziana.
“Un bambino può facilmente liberarsi di un raffreddore; ma quello che in un bambino comincia con un gocciolio del naso e resta comunque un semplice raffreddore, nel nonno può diventare una brutta polmonite.”
Il deterioramento del sistema immunitario in età avanzata si verifica perché la ghiandola Pineale invecchia e, in qualità di “direttore d’orchestra” ordina ai vari sistemi, tra cui quello immunitario, di fare altrettanto.
Il sistema immunitario, come abbiamo visto, in veste di principale difensore deve distinguere self da non-self, ma quando inizia a invecchiare potrebbe commettere errori e “dimenticanze”.
Come succede alle persone. Se ci pensiamo, si tratta di una perdita di identità che spesso si rispecchia anche a livello psicologico.

La funzione del timo

Il timo è il principale organo linfoide e la sua funzione è produrre linfociti T, elementi di primaria importanza nella difesa dell’organismo.
In una ricerca del 1994 il professor Pierpaoli ha analizzato gli effetti dell’invecchiamento a carico della ghiandola del Timo. Le osservazioni hanno evidenziato che tra le cause di una riduzione della funzionalità di questa ghiandola, concorrono età, fattori micro ambientali e fattori neuroendocrini.
Nel corso dello studio è stato osservato come l’incidenza di questi fattori poteva essere attenuata: uno studio precedente aveva già evidenziato che alcune molecole innescavano un’azione riparatrice della ghiandola del timo. Nello studio del 1994 fu impossibile tralasciare che un ruolo centrale in questa azione era associato allo zinco. Lo Zinco è un prezioso oligoelemento che è in grado di supportare naturalmente il sistema immunitario. Il ruolo dello Zinco è stato ampiamente osservato, ed è ormai accertato come funga da alleato di un sistema immunitario che ha subito variazioni.


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